Sul
«Giornale di Brescia» di sabato scorso è stato pubblicato un articolo
che ricorda come il progetto di riqualificazione della Brescia-Ghedi,
con raddoppio ed elettrificazione della Brescia-San Zeno, stia
attendendo una firma del Ministero dell'Economia per poter diventare
presto operativo.
Uno dei tanti vantaggi sarà quello di far
sparire il collo di bottiglia per i treni regionali che è rappresentato
dal tratto ferroviario Brescia-San Zeno. Senza questa soluzione, a oggi non
è possibile pensare di migliorare i servizi ferroviari sulla
Brescia-Cremona e sulla Brescia-Parma, al di là del periodo di vacche
magre che la spesa pubblica per il Trasporto Pubblico lombardo sta
vivendo in questo periodo. Senza un progetto di rilancio dei servizi
ferroviari, non è nemmeno possibile spingere al rinnovo del materiale:
parliamo di treni che sono stati costruiti negli anni Ottanta e che
sentono il peso non solo degli anni, ma anche dei chilometri che hanno
macinato in tutto questo tempo.
Questo progetto è nato anche in conseguenza delle discussioni sulla
linea TAV Brescia-Padova, che nel bresciano è di recente tornata
d'attualità. Il progetto originario di questa linea AV prevedeva di
costruire la stazione di Alta Velocità di Brescia in località Fenil
Nuovo Rodenga, a Castenedolo, a due passi dalla Caserma Serini
dell'aeroporto di Montichiari. Una stazione AV da cui si sarebbe potuto
raggiungere in treno Milano in 30 minuti e Venezia in un'ora, ma che
sarebbe stata distante dal centro di Brescia di 20 km e 20 minuti di
auto. Non solo: sarebbe stata distante 4 km - e 5 minuti d'auto -
dall'ingresso dell'aeroporto di Montichiari che il progetto AV intendeva
rilanciare. Oggi, grazie all'impegno della politica, questa parte di
progetto - poco conveniente sia per il pendolare sia per il viaggiatore
occasionale - è stata tolta e i treni AV ora si fermano alla stazione di
Brescia, rinnovata per l'occasione, a due passi dal centro e dove
convergono tutte le linee ferroviarie e autobus della provincia. Se
l'iter progettuale si concretizzasse con la firma mancante del
Ministero, parte dei soldi risparmiati potrebbero essere impiegati nel
miglioramento della Brescia-San Zeno-Ghedi. Se realizzato, avrebbe
ricadute immediate e positive agli abitanti della zona, ma anche a
coloro che potrebbero iniziare a pensare di prendere un treno della
Brescia-Cremona o della Brescia-Parma, se solo avessero a disposizione
degli orari decenti e dei mezzi comodi e affidabili.
Fonte: «Giornale di Brescia», 23 febbraio 2019.
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti sono liberi e chi li scrive se ne assume ogni responsabilità.
L'amministratore del blog si ritiene altrettanto libero di cancellare commenti che siano di argomento non strettamente correlato a quello del post, oltreché quelli di contenuto discutibile (es. insulti a terzi).